Questo è il tempo della speranza

A conclusione del Consiglio Permanente della Conferenza episcopale italiana, svoltosi a Roma dal 20 al 22 gennaio 2020 è stato reso noto il “Comunicato finale”. In modo assai puntuale e articolato vengono rese evidenti le riflessioni che i nostri Vescovi vanno compiendo in comunione con la Santa Sede.

Tale Comunicato lo puoi trovare al termine della pagina; a mio parere costituisce un documento molto importante nella linea della riflessione comune di tutto il Popolo di Dio per la comunione, il discernimento, la sinodalità.


Mi ha colpito in esso, tuttavia, la parte iniziale “Vivere il tempo della speranza” di cui riporto un breve estratto:

Questo è il tempo della speranza. Su un terreno fertile il nuovo deve ancora compiersi, a volte a fatica, ma, pur nelle sue criticità, questo è senz’altro il tempo della speranza. A partire da questa certezza i membri del Consiglio Permanente hanno ripreso e approfondito l’Introduzione proposta dal Cardinale Presidente in apertura dei lavori. È stato condiviso, innanzitutto, il richiamo a riscoprire “la centralità della Parola” e “l’appartenenza alla Parola”: è il fulcro del Documento di base (“Il rinnovamento della catechesi”) pubblicato cinquant’anni fa -il 2 febbraio 1970 -sotto la spinta del Concilio Vaticano II. Proprio come allora, anche oggi bisogna osare e scommettere sul rinnovamento, non restando imprigionati in quella che Papa Francesco denuncia come la logica velenosa del “si è sempre fatto così”. Rinnovarsi è anche far sentire partecipe la nostra gente di tale processo. La sinodalità, che può assumere varie declinazioni e modalità attuative -è stato ribadito -, è la strada da percorrere. L’invito, allora, è a rileggere il Documento di base alla luce della sinodalità e della missionarietà cui chiama il Santo Padre.

Il testo “Il rinnovamento della catechesi” viene promulgato dalla Conferenza episcopale italiana prima di “compilare i nuovi catechismi in più viva aderenza al magistero del Concilio Vaticano II e alle esigenze odierne, si è preoccupato di tracciare le grandi linee del “quadro”, entro il quale collocare con i nuovi catechismi la rinnovata azione pastorale” (dalla presentazione del documento).

Nel corso del 1° Convegno nazionale dei catechisti tenuto a Roma dal 23 al 25 aprile 1988 al quale ho avuto la gioia di partecipare, è stato riproposto autorevolmente ai catechisti il Progetto catechistico italianao affinchè essi, riappropriandosene, continuassero a studiarlo, ad apprezzarlo, a metterlo a frutto.


Quali sono le idee portanti del Documento di base?

  1. La catechesi è opera dell’intero popolo di Dio;
  2. La catechesi annuncia non qualcosa ma Qualcuno: non una ideologia ma la Parola di Dio fatta carne;
  3. Per quaesto la catechesi abilita a vivere la vita teologale: il Padre ci chiama nella Chiesa a formare la famiglia di Dio per mezzo del Cristo, affinchè animati dal loro Spirito di Amore ci mettiamo a servizio del mondo, per la piena realizzazione del piano della salvezza;
  4. Pe questo ancora la catechesi illumina tutte le età dell’uomo e in particolare dell’adulto, perchè si formi una matura mentalità di fede, attraverso una conoscenza sempre più profonda e personale di Dio e del suo amore per gli uomini, si formi al senso di appartenenza a Cristo nella Chiesa, per una integrazione piena tra fede e vita;
  5. Per fare un discorso efficace su Dio e sull’opera salvatrice di Cristo, bisogna situarsi nei problemi umani e tenerli sempre presenti nell’esporre il messaggio di salvezza e la sua concreta attuazione;
  6. Anima e libro di ogni catechesi è la sacra Scrittura: nella sua concretezza, progressività, unità e tensione verso Cristo, mostra la condiscendenza di Dio all’uomo, l’inserimento dell’azione di Dio nella storia per lievitarne le forze di progresso e di sviluppo, il continuato colloquio di Dio con gli uomini, fino a raggiungerli ciascuno personalmente;
  7. La catechesi trova nella liturgia questi elementi fusi in un’azione vitale: in essa ogni partecipante viene in immediato contatto con la parola e con l’azione di salvezza e si compie il mirabile mistero di Cristo che unisce Dio e l’uomo, e gli uomini fra loro;
  8. L’assoluta centralità di Cristo in tutta l’azione catechistica è la convinzione più profonda che il Documento di Base intende far maturare nella comunità della Chiesa italiana. Al centro della fede e della catechesi sta il mistero di Cristo: nucleo in cui converge ogni mistero, punto focale in cui tutte le realtà incontrandosi prendono luce.
  9. La catechesi ha in Cristo il radicale principio dell’unità ed esistenzialità del contenuto e del metodo. L’azione catechistica deve tender a mostrare in Cristo la pienezza della divinità e dell’umanità (Col 1,15-20).

Piena adesione a Cristo di tutto l’uomo, perchè pensi, giudichi, ami, operi come Cristo, di fronte al Padre e ai fratelli, e viva nella Chiesa una vita di fede: ecco le finalità e i compiti della catechesi in una graduale acquisizione della “mentalità di fede”.

“Per chi è figlio di Dio, non dovrebbe trascorrere giorno, senza che in qualche modo sia stato annunciato il suo amore per tutti gli uomini in Gesù Cristo. E’ una trama che va tessuta quotidianamente: E’ la fitta e misteriosa trama entro cui si incontrano Dio, che si rivela e l’uomo, che lo va cercando per varie strade”. (DB 199)

Claudio

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