Ho ricevuto, qualche giorno fa, una mail che ricorda un appuntamento annuale in memoria di don Adriano Valleggi scomparso per una malattia tropicale dopo un soggiorno a Tamanrasset (Algeria) .
Carissimi amici di San Frediano,
questo anno sono trent'anni della nascita a nuova vita del caro don Adriano.
Vi giro questo invito di Patrizia e Beppe Valleggi
Un caro saluto
Paolo
In occasione del trentennale, la s.Messa per don Adriano verrà celebrata
Martedì 26 novembre alle ore 21.00 nella chiesa di Nicosia (Calci)
Patrizia e Beppe Valleggi
Conobbi don Adriano al Campo Scuola del Movimento Studenti di Azione Cattolica di Pisa negli anni 1976 e 1977.
Ricordo di lui la simpatia che suscitava, la franchezza del parlare, la profondità delle meditazioni.
Proprio con due sue riflessioni desidero ricordarlo a me, a chi lo ha conosciuto magari molto meglio del sottoscritto, a quanti non hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
Claudio
da una lettera agli animatori giovani di A.C.
Mi rivolgo a te, perché tu puoi
vivere questo amore, tu ora deve ESSERE INCARNAZIONE DELL’AMORE DEL SIGNORE CHE
SALVA.
Occorre che tu sia DIVERSO. Solo
la SANTITA’ di Gesù ha salvato il mondo. Essere diversi perché la tentazione,
la realtà del peccato che è in te, in me, in ognuno, e contro questa tentazione
dobbiamo lottare perché SE NOI NON DESIDERIAMO ESSERE SANTI NON SALVIAMO
NESSUNO, né loro, né noi. Essere diversi, prima che fare cose diverse è DARE UN
CENTRO DIVERSO A TUTTE LE PROPRIE COSE. Essere diverso, autenticamente, è il
primo modo per amare gli altri.
Essere allora persone FORTI,
persone che hanno un centro di vita e ad esso vogliono, sanno riportare ogni
loro azione. Persone non sbattute qua e là da ogni idea, da ogni voglia,
arrestate da ogni difficoltà, persone forti che sanno “tener duro” con
coraggio. E’ una forza umana che trova in Cristo il suo perno.
ESSERE DI CRISTO allora. Un
Cristo ascoltato, conosciuto, pregato, incontrato, obbedito, imitato nella
Chiesa. Essere di Cristo è farti prendere da Lui, è dare a Lui, e a Lui solo,
via libera dentro di te cosicché sia Lui ad animarti, sia Lui che “fa” la tua
vita quotidiana. Questo vuol dire ascoltare la Parola, vivere i Sacramenti,
pregare e poi concretamente obbedire a Lui.
Questo allora vuol dire che TU PUOI ESSERE UNO CHE SI DONA, PERCHE’ CRISTO E’ L’UOMO POR GLI ALTRI e quando Cristo vive in me io divento necessariamente capace di un dono. E di un dono grande.
SII TUTTO QUESTO INTENSAMENTE: non ti accontentare mai di quanto ora sei forte, di quanto ora sei di Cristo, di quanto ora ti stai donando; accontentarsi è impoverirsi; ti può spesso apparire più comodo, ma alla fine ti riduce: ”siate il meglio di qualunque cosa siate”.
E’ indispensabile educarsi a
questo dono VIVENDOLO GIORNO PER GIORNO. E’ fondamentale che tu non guardi
prima a te e poi agli altri e alle loro esigenze. Se io guardo prima a me
stesso mi spavento, perché mi scopro incapace, soprattutto corro fortemente il
rischio di misurare il mio dono in base alla mia disponibilità, ai miei
progetti, alle mie paure. Se guardo prima agli altri, allora so farmi
rivoluzionare dalle loro esigenze che mi interpellano, so aprirmi, so aver fede
nel Dio che, conoscendo me e gli altri, ha fatto sì che ci incontrassimo.
Amare gli altri davvero:
- amarli
perché il Signore li ama
- amarli
perché hanno bisogno di essere amati
- amarli
perché solo amandoli rendi davvero viva in te la presenza del Signore
- amarli
perché il Cristo, attraverso la Chiesa, te lo chiede, lo chiede a te in modo
preciso e insistente
- amarli con
la passione di chi desidera davvero la loro vera felicità e si scopre impotente
da solo a realizzarla e per questo, pur confidando nel Signore, non si
accontenta mai di ciò che è e di ciò che fa
- amarli con
la continuità di chi sa che l’amore è fatto dal ripetersi di tanti gesti, di
tante gocce che alla fine, cadendo sempre nello stesso punto, riescono a forare
la pietra
- amarli con
la concretezza di chi sa che perché un fuoco bruci occorre durare l’umile
fatica di andare e raccogliere la legna; la concretezza di chi allora non
lascia nulla di intentato nel suo amore
- amarli con
la gratuità
- amarli con
l’iniziativa
- amarli con
la gioia
Sulla strada buia della nostra vita è apparsa la luce di un amore, di qualcuno che è venuto in mezzo a noi, che ha detto che stava con noi perché ci amava e che ha dimostrato il suo amore donando a noi la sua vita, accettando di amarci fino a morire per noi; regalandoci un amore più forte della morte… Con Gesù l’amore diventa forte, tanto forte da diventare eterno, la vita spesa nell’amore diventa una vita che resta, che vale, che niente, nemmeno la morte, può sopprimere del tutto.
don Adriano