Nel cambiamento, affermare la dignità del lavoro tra vecchi mestieri e nuovi saperi

La ricorrenza della solennità di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale e della nostra comunità parrocchiale, quest’anno ci suggerisce di approfondire il significato della dignità del lavoro umano.

Con questo proposito il Consiglio Pastorale ha inserito, trale iniziative promosse per la festa, anche una Tavola rotonda che si terrà il18 marzo p.v. alle ore 21,15 nei locali parrocchiali: “Nel cambiamento, affermare la dignità del lavoro tra vecchi mestieri e nuovi saperi”; moderatore sarà Andrea Fagioli, Direttore del settimanale “Toscana Oggi” e con lui interverranno

Stefano Mazzoleni, Ricercatore e docente presso Istituto diBioRobotica, Scuola Superiore Sant’Anna; Responsabile del laboratorio diBioingegneria della Riabilitazione

e rappresentanti del mondo del lavoro

Nella miniera che sono i testi biblici, numerose sono le vicende ed innumerevoli i personaggi in esse coinvolti e narrati; Giuseppe, lo sposo di Maria di Nazareth è un personaggio biblico di cui sappiamo ben poco ma è certo che anche Matteo parlando di Gesù rivela il mestiere del padre:

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non sichiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. 
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.  (Mt 13,54-58)

Falegname, artigiano: esprime la propria esperienza e creatività nella manualità e, sicuramente, ne ha istruito il figlio di Dio, Gesù. Questa è anche la scena che la nostra chiesa mostra a quanti le passano davanti, per via.

Al centro della nostra riflessione vogliamo mettere il lavoro umano, ovvero la dignità di quanti esprimono attraverso di esso l’intelligenza, l’ingegno, la laboriosità.

“Nel cambiamento, affermare la dignità del lavoro travecchi mestieri e nuovi saperi”, il cambiamento continuo, ci fa sperimentare nuove esperienze e, soprattutto, si affacciano sulla scena della nostra ferialità nuovi lavori che ci costringono ad imparare parole nuove, un nuovo lessico. Incalzante, a questo proposito, è la tematica della intelligenza artificiale e ciò che inevitabilmente mette in atto.

L’attività dell’uomo varia incessantemente nelle sue modalità con il mutare delle condizioni tecniche, culturali, sociali e politiche; a noi sembra di dover rispondere all’insegnamento della Chiesa, madre e maestra, affermando che la persona è il metro della dignità del lavoro, in quanto atto della persona, indipendentemente dal suo minore o maggiore valore oggettivo.

Parliamo di lavoro e riflettiamo su di esso per parlare di vita; lavoro cercato, faticosamente conservato, cristianamente offerto come prosecuzione dell’opera creatrice di Dio.

Ecco perché abbiamo pensato a questa iniziativa, ecco perchéè importante la tua presenza ed il tuo contributo alla riflessione.

Claudio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.