Maria riconobbe che era il Signore

“Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”

Per Maria di Magdala il giorno della risurrezione di Gesù inizia con questa angoscia, secondo il racconto di Giovanni; corre da Pietro e dall’altro discepolo a manifestare loro il suo sgomento.

Una Pasqua, la prima, che inizia quando era ancora buio ed in modo piuttosto trafelato anche per i discepoli che, una volta accertatisi che il corpo di Gesù non è nel sepolcro “se ne tornarono di nuovo a casa”. Sempre secondo il racconto di Giovanni .

Maria, invece, sta lì vicino al sepolcro e piange.

Si dispera anche con “gli angeli in bianche vesti” perché “hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”.

Ecco allora che “le disse Gesù: “Donna perché piangi? Chi cerchi?”

“Signore, hanno portato via il mio Signore…se tu sai dove lo hanno messo dimmelo”.

Nel racconto giovanneo non si pone il problema della pietra sepolcrale da rotolarevia, non ci sono terremoti da affrontare, esiste un problema grande che genera angoscia: non c’è più il Signore.

Anche noi nella nostra quotidianità tumultuosa, vorticosa, vertiginosa, vissuta a volte in modo trafelato spesso ci poniamo questa domanda: dove è il Signore? dove lo hanno portato?

Ce lo chiediamo di fronte ad una dilagante disumanità nei confronti dei poveri cristi a noi contemporanei che sono le persone più svantaggiate, le persone sfruttate;

Ce lo chiediamo di fronte al crescente desiderio di affermazione dei sovranismi , dei nazionalismi, del razzismo come se dalla storia non dovessimo imparare niente;

Ce lo chiediamo di fronte alla constatazione della chiusura del nostro cuore, del suo indurimento, nei confronti di una fraternità che stenta ad affermarsi;

Ce lo chiediamo di fronte alla scarsa ansia missionaria delle nostre comunità cristiane di appartenenza, sovente segno, purtroppo, di una scarsa tensione alla comunione al loro interno;

Ce lo chiediamo di fronte alla inadeguata ed insufficiente ricerca del confronto tra generazioni nelle nostre comunità parrocchiali.

Pasqua ci ricorda che come Maria, anche il discepolo per quanto sbigottito e smarrito sa riconoscere la voce del suo Signore e Maestro: “Maria” e Maria riconobbe che era il Signore.

Il Risorto, il Vivente lo ripete ai suoi fino alla noia: non temete, sono io, sono con voi fino alla fine dei tempi.

Chiediamoci se sappiamo riconoscere la Sua voce nella Parola che salva e libera.

La sua Parola può liberarci da noi stessi, dalle nostre chiusure, dalle nostre paure, dalle nostre inadeguatezze e pu òrenderci la gioia di essere creature nuove, di quella novità di vita che solo l’incontro con il Signore risorto e vivo può generare in ciascuno perché Lui chiama a convertirci e ci invita alla missione perché la fede si rafforza donandola secondo la logica del Regno di Dio nel quale tutte le regole sono sovvertite; nello “strano” Regno di Dio infatti la sua legge è il donare, il suo colore è la tenerezza.

Qui si dà da bere a chi ha sete d’acqua o di amore.

Qui si dà del pane e dei vestiti senza far domande,

senza controllare l’identità, senza esigere la purezza:

basta aver fame!

Qui il regolamento è lo stesso per tutti:

è il diritto permanente a ricevere, è il dovere permanente di donare,

è il diritto e il dovere assoluti di spartire in modo eguale.

Qui i bambini hanno tutte le età.

Qui per crescere bisogna diminuire, perchè tutto, qui, è stato costruito secondo la misura dei piccoli.

Qui ci si rivolge familiarmente a Dio tendendogli le braccia, qui si corre verso Dio e lo si abbraccia per dirgli, faccia a faccia: Padre!

L’augurio pasquale può essere anche quanto indica il Concilio (Ad Gentes): “Tutti i fedeli cristiani, dovunque vivono, sono tenuti a manifestare con l’esempio della vita e con la testimonianza della parola l’uomo nuovo, che hanno rivestito con il battesimo… così che gli altri, considerando le loro buone opere, glorifichino il Padre…”

C’é un cammino nuovo che noi siamo chiamati a percorrere, é la vita nuova in Cristo: “Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, ma voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità”. (Ef. 4,17-24)

Buona e Santa Pasqua di resurrezione

Claudio

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